Le Regioni saprebbero determinare meglio dello Stato quali sono le priorità per gli investimenti del bilancio
La Comunità croata delle regioni partecipa attivamente al dibattito concernente la riforma dell'autogoverno locale e regionale che, con la formazione del nuovo Governo, è diventato uno dei temi più importanti in Croazia. Il sondaggio svolto dall'agenzia Hendal sul parere dei cittadini a proposito delle regioni, ha dato risultati interessanti.
Più di 750 cittadini della Croazia, dell'età compresa fra i 18 e il 65 anni hanno partecipato al sondaggio e i risultati hanno dimostrato che il 90 per cento dei partecipanti ritiene che la riduzione del numero delle regioni non dovrebbe costituire la prima misura di risparmio a livello statale e di razionalizzazione del bilancio statale. Secondo il 73% le regioni, le città e i comuni determinerebbero molto meglio le priorità per indirizzare gli investimenti di quello che fa il potere centrale e il 49% dei partecipanti ritiene che l'abolizione delle regioni porterebbe a un'ulteriore centralizzazione nel decidere, perché le decisioni si prenderebbero nelle grandi città o a livello statale.
La stessa percentuale di partecipanti al sondaggio (il 49%) concorda con l'affermazione che le regioni fanno parte dell'identità locale, e quello che va rilevato è che più del 53% degli intervistati non concorda con il fatto che le competenze della loro regione siano assorbite da un'altra regione o da un centro regionale. Il sondaggio ha inoltre dimostrato che il 63% dei cittadini riconosce il ruolo delle autorità regionali per le strade. Le regioni tengono conto della manutenzione di 18.534 chilometri di strade regionali e locali.
La Comunità croata delle regioni ritiene che il sondaggio svolto abbia un'importanza speciale perché dimostra l'opinione dei cittadini. àˆ chiaro che la riorganizzazione territoriale senza un decentramento funzionale e fiscale non porterà i benefici che i cittadini si aspettano. La Comunità delle regioni è pronta ad assumere un ruolo attivo nei dibattiti dedicati alle regioni e alla riforma perché solo in questo modo si raggiungeranno i cambiamenti desiderati e positivi per i cittadini.