Il Presidente Flego: il problema dei migranti va affrontato in modo cooordinato a livello dell'UE
Il Presidente della Regione Istriana e Vicepresidente della Comunità croata delle regioni Valter Flego ha partecipato oggi a Zagabria alla 41a seduta del Comitato esecutivo della Comunità croata delle Regioni. Uno dei punti all'ordine del giorno era la sempre attuale riforma dell'autogoverno locale e regionale, di cui il Presidente Flego ha espresso il proprio parere. La questione principale non è se cambiare il sistema, ma come cambiarlo.
"Le regioni esistono e devono essere riconosciute, hanno i loro nomi, una storia, una cultura, i propri dialetti, usi e costumi. I loro confini non possono essere tracciati con un righello come lo consigliano alcuni politici e scienziati. Le regioni però devono anche avere le loro capacità finanziarie e amministrative", ha affermato il Presidente Flego continuando:
"La crisi odierna in Croazia è in buona parte il prodotto della sua centralizzazione e per superarla è necessario portare le iniziative e le competenze a un livello più basso e più vicino ai cittadini. Il livello statale manterrebbe la funzione legislativa e di controllo".
Il Presidente sostiene che le regioni e i comuni non sono società commerciali per essere definite come istituzioni a scopo di lucro. In tutti gli stati le regioni si differenziano per superficie, numero di abitanti e forza economica. Sempre ci saranno regioni ricche e povere, e questo divario dev'essere superato indirizzando i processi in modo politico ed economico.
"Secondo le esperienze europee proprio le regioni forti e i sistemi politici decentrati costituiscono un livello ideale e più efficace di potere per l'attuazione della maggior parte delle politiche pubbliche", ha detto il Presidente Flego.
"Fino a quando 9 kune su 10 finiranno nel bilancio statale, e la kuna restante sarà suddivisa fra tutti i bilanci delle unità d'autogoverno locale e regionale, non possiamo e non saremo soddisfatti! Il decentramento fiscale significa sapere esattamente chi gestisce che cosa, su quale territorio e a chi appartengono questi mezzi", sottolinea il Presidente Flego.
"Per questo motivo ci impegniamo per una riforma dell'amministrazione il cui risultato sarà un trasferimento delle autorità e degli obblighi a livelli inferiori e ciò significa trasferire le competenze finanziarie a livello locale. Una riforma di questo genere consentirà di svolgere più efficacemente le mansioni relative agli incarichi affidati e un miglior controllo del potere da parte dei cittadini", ha concluso il Presidente Flego.
All'incontro si è parlato anche del futuro delle Autorità regionali per le strade, e il Presidente Flego è molto contrario alla loro chiusura e accorpamento alle Strade croate che secondo lui porta a un ulteriore centralizzazione dello Stato. Secondo le sue parole, sin dalla loro fondazione avvenuta nel 1997, le Autorità regionali per le strade hanno migliorato la situazione della rete delle strade regionali e locali, giustificando così la loro esistenza, poiché il 95% delle loro entrate va investito direttamente nel rinnovo della rete delle strade regionali e locali.
"La riduzione dei mezzi e l'ulteriore centralizzazione dello Stato negli ultimi anni ha portato a una mancanza di cura per la più grande rete stradale della RC che porterà alla fine al loro logorio, a scapito della sicurezza dei viaggiatori. In questo momento i mezzi disponibili sono meno della metà rispetto a quelli necessari. Si parla di una riduzione complessiva del 40%, ossia di 520 milioni di kune dal 2003 al 2015", afferma il Presidente Flego illustrando sull'esempio della Regione Istriana quello che ci aspetta.
"La Regione Istriana gestisce 1200 km di strade regionali e locali. Per rinnovare ogni 20 anni la rete stradale da noi gestita è necessario rinnovare annualmente 60 km di strada. Per il dinamismo con il quale non rinnoviamo le strade, dovuto alle esigue entrate delle Autorità regionali per le strade, abbiamo bisogni di 400 anni!".
Per questo motivo la soluzione secondo il Presidente Flego non sta nella chiusura delle Autorità regionali per le strade ma nel miglioramento del sistema attuale nel desiderio di instaurare un sistema sostenibile del loro finanziamento che consentirebbe lo standard necessario per la manutenzione delle strade regionali e locali e con ciò anche il livello necessario di sicurezza nel traffico.
Su iniziativa del Presidente Flego all'incontro si è parlato della problemantica legata ai profughi e delle questioni attuali concernenti la collocazione delle barriere sui confini degli stati membri dell'UE.
"Il problema dei migranti va affrontato in modo cooordinato a livello dell'UE perché siamo testimoni di singole mosse spesso inadeguate da parte di alcuni paesi membri dell'UE che collidono con i valori basilari sui quali poggia l'UE. Qui mi riferisco principalmente alla collocazione del filo spinato e all'intenzione di portare l'esercito sui confini. Dobbiamo trovare una soluzione sostenibile che da una parte prenderà in considerazione la sicurezza della popolazione locale e dei migranti, ma che non guasterà i rapporti di buon vicinato fra gli stati con conseguenze negative sull'economia", ritiene il Presidente Flego.
Il Presidente Flego ha proposto all'Unione delle Regioni di unirsi in un'unica presa di posizione inviando un appello al Ministero degli esteri per contrastare nella Repubblica di Croazia le decisioni di alcuni paesi membri dell'UE e la collocazione di eserciti e barriere tecniche ai confini dei paesi limitrofi, in particolare sul confine fra Croazia e Slovenia.
L'iniziativa del Presidente Flego è stata accolta all'unanimità da tutti i presidenti delle regioni.