Il Presidente della Regione e i Sindaci dell'Istria fermamente contrari alla privatizzazione dei servizi idrici
La nuova proposta di Legge sui servizi idrici non è buona ed è dannosa per i cittadini dell'Istria, come pure per tutti i comuni e le città . Questa è la conclusione dell'incontro coordinativo dei Sindaci convocato venerdì scorso a Pisino dal Presidente della Regione Istriana Valter Flego.
Secondo il Presidente della Regione e i Sindaci, alcune disposizioni della Proposta di Legge sui servizi idrici, sono è assolutamente inaccettabili e anticostituzionali, per tre motivi.
Prima di tutto essa dà la possibilità allo Stato di acquisire parte dei diritti di gestione senza il pagamento di un compenso, permettendo allo Stato di intervenire nella gestione dei sistemi di rifornimento idrico e di drenaggio. Ciò non è conforme alla Costituzione, che stabilisce espressamente l'inviolabilità della proprietà , e che l'attività comunale sia di competenza delle unità d'autogoverno locale.
"Ciò aumenta la centralizzazione di questo Stato, già troppo centralizzato", avverte il Presidente Flego aggiungendo che con questa Legge il 10% dei diritti di gestione vanno assegnati alla Repubblica di Croazia, a titolo gratuito e ciò è ingiusto verso tutti i cittadini che mettevano da parte i soldi per le quote di proprietà negli acquedotti, attraverso i bilanci dei loro comuni e città .
"Con le future modifiche e integrazioni della Legge sui servizi idrici il legislatore può di autonomamente aumentare i diritti di gestione nella Repubblica di Croazia acquisendo autonomia nell'emanazione di decisioni", ha sottolineato Flego chiedendosi: "Chi ci garantisce che in un prossimo futuro lo Stato con gli emendamenti sulla Legge non trasferirà a proprio favore tutti i diritti di gestione? Ciò significherebbe concretamente che le questioni riguardanti l'acqua e l'infrastruttura idrica di Gallignana oppure di Verteneglio potrebbero essere decise da un ufficio a Zagabria!"
In secondo luogo, la Proposta di Legge prevede la possibilità di dare alcuni servizi idrici in concessione a terzi (che non sono fornitori pubblici) con la possibilità di generare profitti e questo è un tentativo di privatizzazione silenziosa, alla quale il Presidente Flego e i Sindaci dell'Istria si oppongono fortemente. " L'acqua è un bene comune e non possiamo permettere che questa risorsa venga commercializzata e affidata a un individuo", queste le parole di Flego.
E terzo, la proposta di Legge sui servizi idrici prevede l'abolizione di tutte le attuali società commerciali (acquedotti) che si occupano di approvvigionamento idrico pubblico, smaltimento e creazione di un unico sistema potabile istriano di approvvigionamento e smaltimento, che agirebbe come un'istituzione non profit.
La Proposta di Legge dei servizi idrici esercita una costrizione nei confronti delle unità d'autogoverno locale imponendo loro l'istituzione di una cornice istituzionale d'azione - un ente - nonostante la Repubblica di Croazia non sia autorizzata a stabilire la cornice istituzionale d'attività di un fornitore pubblico.
" Poiché questa istituzione ha l'obbligo di svolgere un'attività finanziaria secondo le regole delle organizzazioni non profit, dove sono previsti tassi diversi d'ammortamento, è inevitabile che i cittadini dovranno pagare l'acqua a un prezzo più alto", ha sottolineato il Presidente Flego secondo il quale i bilanci dei cittadini sono già adesso troppo oberati. àˆ stata inoltre proposta una ristrutturazione che implica una serie di licenziamenti nel settore idrico.
A causa della sconsideratezza del modello proposto e di tutte le conseguenze negative che provengono dalla Legge proposta, il Presidente Flego e i Sindaci sono unanimemente contrari alla proposta di questa Legge.
Il Presidente della Regione Valter Flego, ha quindi annunciato che parteciperà il 28 agosto alla presentazione pubblica della proposta di Legge sui servizi idrici all'incontro della Comunità croata delle regioni dove presenterà le conclusioni e le osservazioni dell'incontro coordinativo.