Il Presidente della Regione Istriana ha incontrato i sindaci delle città costiere
Il Presidente della Regione Istriana Valter Flego ha avuto un incontro coordinativo con i sindaci dei comuni costieri della Regione Istriana al quale si è parlato del Disegno di legge sul demanio marittimo e i porti marittimi. All'incontro sono state approvate alcune osservazioni che saranno inoltrate al ministero competente.
La Proposta di legge sul demanio marittimo e i porti marittimi, in fase di dibattito pubblico, abolisce le concessioni e introduce i permessi che vengono concessi in base a determinate condizioni, mediante concorso pubblico. Si definiscono inoltre le spiagge marine, le banchine e gli ancoraggi, mentre nelle unità d'autogoverno locale si prevede l'istituzione di un'unica autorità portuale. Oltre a ciò, il Disegno prevede anche l'istituzione dell'Agenzia per la gestione integrale del demanio marittimo.
La Regione Istriana ritiene che l'Agenzia non semplificherà e non accelererà la procedura di assegnazione delle concessioni. Oltre a ciò ritengono che la stessa genererà ulteriori spese amministrative e la riduzione dei mezzi derivanti dai canoni di concessione che ora appartengono ai bilanci statale, regionale e delle città e comuni.
Il nuovo Disegno di legge diminuisce significativamente il canone che viene versato nei bilanci locali e regionali, mentre allo stesso tempo le città e i comuni si assumono obblighi di legge e responsabilità sempre maggiori nella procedura di gestione del demanio marittimo.
Il Presidente della Regione Istriana e i sindaci ritengono sia inaccettabile che le entrate dal demanio marittimo non siano più sotto il controllo degli enti locali sul cui territorio è ubicato il demanio marittimo. Venendo privata dagli introiti derivanti dalle imbarcazioni e riducendo i mezzi delle concessioni, la Regione Istriana verrebbe privata di circa 2.500.000,00 kn.
In caso d'istituzione dell'Agenzia, la Regione Istriana propone che questa disponga del 10% dei mezzi derivanti dai canoni di concessione e autorizzazioni per la zona extraportuale e per i porti a destinazione particolare.
Uno degli articoli controversi che porta a un'ulteriore centralizzazione delle competenze dell'autogoverno territoriale (regionale) prescrive che "nelle unità d'autogoverno territoriale (regionale) si istituisce un'unità portuale regionale che può avere delle filiali."
Secondo il Presidente Flego e i sindaci questa proposta è inaccettabile perché ritengono che gli enti locali dovrebbero avere la possibilità di istituire più autorità portuali nell'ambito dei loro confini amministrativi, a seconda della decisione, della valutazione, della necessità e/o dell'iniziativa della Regione e delle sue città e comuni. Considerato che il modello di gestione avuto finora con 5 autorità portuali (Umago-Cittanova, Parenzo, Pola, Rovigno e Porto Albona), sta dando dei buoni risultati, l'intento è di mantenere lo standard raggiunto di gestione del demanio marittimo e dei porti.
All'incontro coordinativo il Presidente e i sindaci hanno contestato in particolare l'art. 117 che in situazioni eccezionali dà la possibilità di recintare le spiagge ritenendolo "dannoso con conseguenze che un domani potrebbero trasformarsi in regole". Con ciò secondo loro, l'accessibilità odierna alle spiagge, alla costa croata e al suo turismo porterebbe la costa croata a livello delle destinazioni turistiche che hanno ghetizzato la loro costa.
La decisione era unanime di mantenere le spiagge aperte e accessibili, affermando che questo è un vantaggio che ci rende riconoscibili nell'offerta turistica.
La Regione Istriana ha inoltre inviato al Ministero della marina, del traffico e dell'infrastruttura un'osservazione sulla necessità di semplificare e accelerare il complesso di determinazione dei confini del demanio marittimo e delle zone portuali che precede la procedura di assegnazione delle concessioni.