Branko Grčić ha presentato ai Presidenti delle Regioni il Disegno della proposta di Legge sullo sviluppo regionale
Oggi (22 ottobre) si è tenuto al Ministero per lo sviluppo regionale e i fondi dell'Unione europea, un incontro con i rappresentanti dell'Unione croata delle regioni. Per l'occasione il Vicepresidente del Governo e Ministro allo sviluppo regionale e i fondi dell'Unione Europea Branko Grčić assieme ai suoi collaboratori, ha presentato ai Presidenti delle Regioni il Disegno della proposta di Legge sullo sviluppo regionale.
Parlando della proposta di legge, il Presidente della Regione Istriana Valter Flego ha detto di impegnarsi per lo sviluppo regionale. In questo contesto, Flego reputa inaccettabile il modello proposto di suddivisione in aree più grandi che sarebbero abbracciate da un piano, ossia che la Regione Istriana faccia parte di un territorio comprendente anche la Regione Litoranea e quella della Lika.
Ogni legge la cui emanazione seguirà questa della legge sullo sviluppo regionale, come per esempio la nuova legge sugli enti per il turismo, prenderà in considerazione la diversa suddivisione regionale, e questo per noi è inaccettabile. Per questo motivo non vogliamo l'introduzione di queste aree, oppure in caso di insistenza nella loro introduzione, desideriamo che l'istria sia un'area a se stante.
Il Presidente Flego ha commentato anche l'indice di sviluppo previsto dalla nuova legge, sottolineandone le anomalie: ha ricordato che esistono aree dalle quali la popolazione abile al lavoro è emigrata e sono rimasti soltanto i più anziani, oppure la residenza dei giovani qui è fittizia e di conseguenza l'indice di sviluppo risulta maggiore di quello che veramente è. àˆ indispensabile trovare un modello per aiutare queste zone, che altrimenti saranno private dei mezzi che spettano loro di diritto.
Il Presidente Flego ha inoltre avvertito il ministro Grčić che alcuni partiti politici propongono che la suddivisione regionale in cinque regioni entri nella Costituzione, cosa alla quale egli si oppone vivamente, perché in questo modo si abolirebbero le regioni.
Grčić ha detto che nessuno imporrà alle regioni di far parte di queste aree più ampie e se non lo vorranno, ne rimarranno fuori.
Le leggi non si emaneranno per forza. Se le amministrazioni regionali non concorderanno con la proposta di legge, la procedura per la relativa emanazione sarà interrotta - queste le parole di Grčić.