Tavola rotonda "àˆ presente almeno il 40% di donne sulle liste elettorali per le elezioni amministrative nella Regione Istriana?"
Il 9 maggio 2013 alla Biblioteca civica di Pola con inizio alle ore 11,00 il membro della Commissione per la Parità di Genere della Regione Istriana Branka Žužić ha organizzato la tavola rotonda incentrata sulla rappresentanza delle donne sulle liste elettorali per le elezioni amministrative del 2013.
La tavola rotonda era la continuazione di una precedente dal tema "Equilibriamoci!" tenutasi il 22 novembre 2012 col fine di incentivare coloro che redigono le liste di tener conto del rispetto della quota femminile nel redigere le liste dei candidati, conformemente alla Legge sulla Parità di Genere.
Dopo che il 2 maggio 2013 sono state consegnate le liste, alla tavola rotonda hanno partecipato i/le rappresentanti dell'Azione del giovani, della Comunità democratica croata,- Partito democristiano croato, del Partito Croato dei Diritti Ante Starcevic, dei Laburisti Croati, della Dieta Democratica Istriana, del Partito Popolare Croato, dei Verdi, del Ladogno, del Partito Socialdemocratico della Croazia - Partito croato dei pensionati - Partito Social-liberale Croato, Partito Indipendente Democrtico Serbo, Partito d'azione Democratica della Croazia e la direttrice dell'Ufficio Governativo per la Parità di Genere mr.sc. Helena Štimac Radin.
Nel corso del dibattito è stato rilevato che la Reigone Istriana è al primo posto nella Repubblica di Croazia in materia di presenza delle donne sulle liste dei candidati per l'Assemblea regionale e i consigli comunali e cittadini. àˆ stato constatato un numero insufficiente di donne che si candidano alla carica di sindaci e presidenti della regione.
Dopo le elezioni amministrative ci si auspica una percentuale ancora superiore di donne negli organi del potere rappresentativo ed esecutivo in Istria, come è stato appurato anche dopo ogni ciclo di elezioni.
Si è giunti alla conclusione che con l'aiuto dei deputati parlamentari è necessario promuovere delle modifiche legislative secondo le quali dopo le elezioni parlamentari del 2015 siano previste delle sanzioni finanziarie per i partiti che non rispettassero la quota e le liste che non comprendessero almeno il 40% delle donne sarebbero escluse dalla corsa elettorale.