Si è tenuto il primo incontro fra i partner progettuali nell'ambito del progetto TERRE TERritory, eneRgy & Employment, cofinanziato con i mezzi del programma South East Europe Transnational Cooperation Programme.
Oltre ai rappresentanti dell'IRENA - Agenzia regionale istriana per l'energia, della Provincia di Forlì-Cesena, partner leader nel progetto TERRE, hanno partecipato complessivamente 11 partner provenienti da 9 paesi: Austria, Bulgaria, Ungheria, Italia, Romania, Slovenia, Albania, Bosnia ed Erzegovina, e Croazia.
L'incontro si è tenuto martedì 19 marzo 2013 a Rimini, Italia. All'incontro si è parlato di attività amministrative e finanziarie del progetto, della realizzazione delle direttrici, dell'attuazione delle campagne mediatiche nell'implementazione del progetto e si è svolto un dibattito sulle prossime fasi d'attuazione del progetto. Nell'ambito del progetto, i partner hanno visitato mercoledì 20 marzo 2013 l'impianto a biogas BIOMAX e due centrali elettriche solari fotovoltaiche nei pressi di Rimini. Le esperienze acquisite saranno molto utili ai partner nell'implementazione del progetto, poiché questo si basa sullo sviluppo delle zone rurali attraverso l'uso delle risorse energetiche rinnovabili, come la biomassa e l'energia solare.
Il valore complessivo del progetto è 2.185.630,00 EUR. Al quarto invito nell'ambito del progetto TERRE all'IRENA - Agenzia regionale istriana per l'energia è stato approvato l'intero budget di 118.350,00 EUR.
Il progetto TERRE (TERritory, eneRgy & Employment), ossia Territorio, Energia e occupazione, si propone di sperimentare e dimostrare che con uno sfruttamento pianificato e integrato delle risorse endogene per la produzione di energia da fonti rinnovabili (da varie fonti come biomasse, sole, acqua, vento) possiamo realizzare un modello efficace per uno sviluppo indipendente e sostenibile del territorio basato sul partenariato pubblico-privato fra le istituzioni pubbliche (regioni e comuni), gli imprenditori privati (proprietari di fattorie, allevatori, guardie forestali, investitori nelle fonti energetiche rinnovabili) e le comunità locali per realizzare entrate e creare un'opportunità di occupazione nelle zone meno sviluppate e marginali. Ciò favorirebbe la crescita e lo sviluppo basati su un uso corretto delle risorse locali.