Incontro tradizionale di cittadini e combattenti a Rušnjak
Un gran numero di cittadini si è riunito oggi a Rušnjak, vicino a Baderna, per celebrare il 79° anniversario della prima grande partenza organizzata di partigiani da questa parte dell'Istria nella lotta di liberazione nazionale sotto la guida dell'eroe nazionale Joakim Rakovac. L'evento è stato celebrato con un programma organizzato per l'occasione, alla presenza di numerosi cittadini. Nel 1943, il primo folto gruppo di volontari, 69 dei quali provenienti da questa parte dell'Istria, andò in guerra in Lika e Gorski kotar, per lottare per la liberazione dal fascismo e l'annessione alla madrepatria prima della capitolazione dell'Italia fascista. Per l'intera LPL, Rušnjak è stato un luogo di ritrovo libertario per i partigiani, un collegamento tra attivisti, un luogo da cui sono partite e poi vi sono ritornate le strade della libertà.
Il presidente dell'associazione dei combattenti antifascisti e antifascisti di Parenzo, Arduino Matošević, ha affermato che per Parenzo Rušnjak è un simbolo dell'antifascismo e della secolare lotta degli istriani per unirsi alla madrepatria.
"Oggi rendiamo omaggio ai coraggiosi figli e figlie dell'Istria, che da qui partirono per lottare per la liberazione delle nostre regioni, per combattere il più grande male della nostra storia: il fascismo e il nazismo. 69 di loro si sono alzati perché potessimo vivere in libertà, democrazia, convivenza, aprire le frontiere, dare lavoro a tutti ed essere padroni della propria terra", ha detto Matošević, affermando che in collaborazione con il Comune sono già in corso i lavori per il rilancio della Casa natale di Joakim Rakovac, mentre ogni anno si stanziano fondi per la regolare manutenzione del monumento.
Il presidente della Regione Istriana Boris Miletić, ha sottolineato che l'Istria è un raro esempio nella nostra Croazia, che non solo con le parole, ma anche con i fatti e il bilancio, sostiene il lavoro delle associazioni e la celebrazione di eventi di questo genere.
"Non dovremmo mai vergognarci, ma al contrario essere orgogliosi della nostra storia, del nostro passato e del nostro presente. Abbiamo mantenuto la nostra tradizione, cultura e identità, perché l'antifascismo fa parte dell'identità di ogni istriano. Il nostro uomo non si lasciava opprimere, era diligente, laborioso, modesto e faceva sempre il suo lavoro. Per questo sono contento che in Istria manteniamo l'antifascismo, e vorrei che fosse così anche nel resto del Paese. Dobbiamo insegnare ai nostri figli, ai nostri nipoti, ciò che è vero, e la verità è che sia l'Europa che la Croazia si basano sull'antifascismo, perché se non fosse così, la Giornata dell'Europa non si celebrerebbe il 9 maggio, giorno della Vittoria", ha concluso il presidente Miletić.
Anche il sindaco di Parenzo, Loris Peršurić, si è rivolto alle numerose persone venute a Rušnjak, sottolineando che questo raduno trasmette un messaggio forte e sicuro.
"La tradizione di Rušnjak è importante e non è solo storia, bensì i valori che esistevano tra quei giovani in quel momento sono descritti nei nostri valori istriani. Li viviamo ogni giorno e ne siamo orgogliosi, perché il piccolo uomo ha scelto di essere dalla parte giusta in un momento cruciale della nostra storia. Ecco perché il nostro incontro a Rušnjak dove siamo così numerosi, manda un messaggio sicuro e forte, ossia che il primo grande gruppo di parentini, da questo luogo leggendario, hanno deciso di difendere non solo se stessi e i propri famigliari, ma anche l'antifascismo. "Tutti noi che ci siamo riuniti qui siamo orgogliosi della nostra famosa tradizione antifascista, la tradizione sulla quale è stata infine fondata la sovrana e indipendente Repubblica di Croazia", così ha concluso Peršurić il suo discorso.
Tra gli ospiti c'erano Živko Rakovac, figlio dell'eroe nazionale Joakim Rakovac, i membri del Parlamento Katarina Nemet e Marin Lerotić, la presidente dell'Assemblea della Regione Istriana Sandra Čakić Kuhar, il presidente dell'Associazione dei combattenti antifascisti e antifascisti della Regione Istriana Branko Oplanić e il presidente dell'Associazione dei volontari e dei veterani della guerra nazionale – sezione di Parenzo Miro Sošić, nonché il presidente dell'Associazione Josip Broz Tito della Regione Istriana Josip Hrvatin.