Il presidente Miletić alla celebrazione del 78-esimo anniversario di formazione del battaglione partigiano Pino Budicin
Il presidente della Regione Istriana Boris Miletić ha partecipato oggi alla celebrazione solenne del 78-mo anniversario di formazione del battaglione partigiano Pino Budicin, tenutasi come tradizione vuole a Stancija Bembo. All'incontro erano presenti anche il presidente dell'Unione delle associazioni antifasciste della Regione Istriana Branko Oplanić, il sindaco di Rovigno Marko Paliaga e il sindaco del Comune di Valle Edi Pastrovicchio. Dopo la deposizione delle ghirlande sul monumento al battaglione partigiano Pino Budicin, fra gli altri anche il presidente Miletić ha salutato i presenti.
"Penso che anniversari come questo debbano essere celebrati solennemente e con dignità, cosa che, purtroppo, non è stata possibile negli ultimi due anni a causa della pandemia. Otto giorni fa, sulle radure dell'Učka con alcuni di voi qui presenti, abbiamo celebrato anche la formazione della 1° Brigata istriana "Vladimir Gortan", e il 30 marzo abbiamo celebrato la Giornata dello Statuto Istriano. Tutto ciò che un uomo istriano vive e vuole vivere è stato inserito nel nostro Statuto, e la battaglia per lo Statuto è durata quasi otto anni perché alcuni articoli che trattavano la nostra multietnicità o del nostro bilinguismo articoli erano stati contestati. I valori dell'antifascismo sono incorporati nei documenti basilari della Regione Istriana, così come nella Costituzione della Repubblica di Croazia, e il 9 maggio si celebra la Giornata dell'Europa, ossia la giornata della vittoria sul fascismo", ha affermato il Presidente della Regione Istriana.
Secondo il presidente Miletić, le Regioni Istriana e Litoraneo-Montana sono esempi fulgidi nel Paese, in quanto ereditano il valore dell'antifascismo, non solo a parole, ma anche nello stanziamento concreto dei fondi di bilancio.
"Questo non va bene perché le persone spesso danno per scontata la libertà e vediamo cosa sta succedendo in Ucraina. Oggi ci sono oltre 1.846 rifugiati ucraini nella nostra regione, di cui 67 bambini stanno già frequentando le nostre scuole. Come possiamo vedere, c'è una linea sottile tra pace e guerra. Ci chiediamo cosa sta succedendo nella nostra Europa nel 21° secolo, è possibile che le persone muoiano, così come sono stati uccisi i nostri 17 mila di partigiani istriani?", ha sottolineato, tra l'altro, il presidente Miletić.