Conferenza a Rovigno sul tema dell'introduzione dell'euro
Organizzata dal quotidiano Večernji list e dalla Regione Istriana, si è tenuta oggi presso il Grand Hotel Park di Rovigno una conferenza dal titolo "La Croazia di cui abbiamo bisogno - La Croazia quale parte della zona euro". Nella parte introduttiva sono intervenuti il presidente della Regione Istriana Boris Miletić, il caporedattore del Večernji list Dražen Klarić, il sindaco di Rovigno Marko Paliaga, il vicepresidente del Governo e ministro delle finanze Zdravko Marić e il governatore della Banca popolare croata Boris Vujčić.
Alla conferenza si è parlato inoltre se la Croazia potrebbe trovare qualche altro ostacolo per quel che concerne i criteri di Maastricht che devono essere soddisfatti da chiunque voglia introdurre l'euro? Tutto è possibile, soprattutto in tempi di incertezze causati dalla pandemia, ma allo stato attuale, la Croazia è sulla buona strada per soddisfare tutti questi requisiti. Il pieno sostegno per l'ingresso della Croazia nell'eurozona è stato fornito dalle istituzioni chiave: la Commissione europea, la Banca centrale europea e l'Eurogruppo, che comprende tutti i membri della zona euro. Sebbene l'abbandono della moneta nazionale comporti alcuni rischi economici, il passaggio all'euro apre una serie di vantaggi economici. Se la Croazia utilizzerà l'euro per il progresso economico o se la rinuncia alla sovranità monetaria rappresenterà un fardello, dipenderà principalmente dalla struttura e dalla forza dell'economia nazionale. Dinanzi alla Croazia c'è un nuovo periodo finanziario europeo e l'inizio dell'utilizzo delle sovvenzioni basate sul Piano nazionale di risanamento e stabilità. Ben 25 miliardi di euro che saranno a disposizione della Croazia nei prossimi sette anni saranno un forte vento in poppa per i tentativi di cambiare il paradigma dell'economia nazionale e gettare le basi per una crescita economica stabile e a lungo termine basata sulle politiche verdi, la produzione e la tecnologia digitale.
- Innanzitutto, questo è un argomento importante per il quale dobbiamo preparare il pubblico. Il pubblico professionale deve sostenere la maggior parte dell'onere e non deve stancarsi di spiegare cosa significhi per la Croazia l'adesione all'eurozona. Ecco perché tutti i miti devono essere eliminati, ha affermato il caporedattore del quotidiano Večernji list nell'introduzione.
- È fondamentale comunicare con il pubblico in generale al fine di eliminare tutte le paure e i dubbi. L'Istria è stata la prima regione ad aderire all'Assemblea delle Regioni d'Europa a Bruxelles e ad aprire lì un ufficio. Pertanto a coronare il tutto ci dovrebbe essere l'ingresso nell'eurozona. L'ingresso nell'Unione europea ci ha già dato il vento in poppa e rafforzato la sicurezza giuridica che è fondamentale nei casi in cui qualcuno sta pensando a dove investire i propri capitali, ha affermato il presidente Miletić.
Il vicepresidente del Governo e ministro delle finanze Marić ritiene che l'importante tema dell'adesione all'eurozona dovrebbe essere discusso apertamente: "Sia il primo ministro Plenković che il governatore Vujčić ed io stiamo facendo pressioni sui nostri colleghi europei affinché la Croazia diventi il primo prossimo membro della zona monetaria europea. Sappiamo tutti di avere una società e un'economia fortemente euroizzate. "Poiché la strada per entrare nell'UE è stata lunga, sono necessari tanti passi per entrare nell'eurozona, ma quello che più conta è che questo fa bene alla nostra economia".
Il Governatore della Banca popolare croata ha affermato che la Croazia è il paese che trarrà i maggiori benefici dall'adesione all'eurozona.
- Questo sarà il caso perché la Croazia ha il più alto rischio di cambio valutario, e ciò è dovuto all'elevato grado di euroizzazione. La maggior parte dei debiti delle società croate sono in euro o indicizzati a questo. Quindi, se la kuna si deprezza rispetto all'euro del dieci per cento, il debito del settore aziendale aumenterà di 20 miliardi di kune. Se guardiamo a tutti i settori, il debito aumenta di 52 miliardi di kune. Ecco perché il rischio è alto e se ciò accadesse saremmo in recessione. Ecco perché la Banca popolare croata non ha mai consentito fluttuazioni significative del tasso di cambio. Quindi è necessario mantenere il tasso di cambio sempre fisso e in questo modo si è praticamente già nella zona euro, ha detto il Governatore.
Il 1° gennaio 2023 la Croazia sostituirà la kuna con la moneta unica europea, l'euro, e festeggerà così il decimo anniversario della piena adesione all'UE come membro della zona euro. Oltre alle monete che verranno messe in circolazione, i motivi croati - scacchiera, kuna, carta geografica della Croazia, alfabeto glagolitico e la figura di Nikola Tesla - la Croazia entrerà a far parte di un gruppo di 19 paesi europei con un mercato di 340 milioni di persone. La prossima primavera la Commissione Europea pubblicherà un rapporto chiave sulla convergenza e, in caso di esito positivo, seguirà una delibera del Consiglio Ue.
È seguita una tavola rotonda dal titolo "Che cosa porta l'eurozona all'economia croata e alla Regione Istriana", alla quale hanno partecipato il presidente della Regione Boris Miletić, il governatore Boris Vujčić, il vicepresidente del Governo e ministro delle finanze Zdravko Marić, Marko Remenar del gruppo Adris e Andrej Grubišić di Grubišić e soci.