2 febbraio - Giornata mondiale delle aree umide
Ogni anno il 2 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale delle aree umide! Quest'anno ricorre inoltre il cinquantesimo anniversario della firma della nota „Convenzione di Ramsar“.
Per quale motivo si celebra la Giornata mondiale delle aree umide?
In questo giorno del lontano 1971, nella città iraniana di Ramsar fu firmata la „Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale“. La convenzione è il frutto di un lavoro comune fra gli stati coinvolti, varie istituzioni e organizzazioni non governative, e anche se in un primo momento l'accento fu posto sulla tutela delle aree umide come biotopi importanti per le specie ornitologiche da palude, l'obiettivo più ampio era di esprimere una preoccupazione generale dovuta alla scomparsa rapida e al degrado delle aree umide di tutto il mondo.
La Convenzione di Ramsar costituisce la cornice per una collaborazione internazionale nella tutela e nell'uso sostenibile delle aree umide. Attualmente 171 paesi l'hanno firmata, mentre dal 25 giugno 1991 anche la Repubblica di Croazia ne fa parte. Con ciò abbiamo assunto l'impegno di tutelare le aree umide presenti sul nostro territorio, di usarle in modo sostenibile e valorizzarle, come pure inserire attivamente le aree croate nella rete mondiale per la tutela delle aree umide. Uno dei modi per creare una rete è quello di proporre e proclamare le aree umide d'importanza internazionale e iscriverle nella Lista di Ramsar che al momento comprende 2414 aree umide (zone tutelate) sparse in tutti i continenti, eccetto l'Antartico, con una superficie complessiva di 254.543.972 ha. La Croazia ha attualmente cinque aree di Ramsar – si tratta del Parco naturale Kopački rit, del Parco naturale Lonjsko polje, del Parco naturale Vransko jezero, della riserva ornitologica speciale Crna Mlaka nei pressi di Jastrebarsko e la parte meridionale del corso del fiume Neretva.
Che cosa sono le aree umide?
Si tratta in breve di parti del paesaggio caratterizzate dalla presenza di acqua – dolce, salata o salmastra. Nelle aree umide l'acqua è il motore principale di tutti i processi biologici e fisico-chimici.
La convenzione si basa su una determinazione più ampia delle aree umide; così nelle aree umide di Ramsar si annoverano varie aree di acqua dolce o salmastra come laghi, fiumi, foci di fiumi, corsi d'acqua sotterranei, paludi, prati umidi, oasi nel deserto, , sfagneti e torbiere. Qui si annoverano anche i biotopi antropogeni come gli stagni, i campi di riso, i serbatoi di acqua potabile e le saline. Addirittura i prati di Posidonia oceanica, le barriere coralline e i micro-biotopi all'interno delle strutture speleologiche sono ritenuti aree umide.
„Le aree umide e l'acqua“
Nell'ambito della Giornata mondiale delle aree umide ogni anno si elabora un tema centrale al quale sono rivolte tutte le attività e i modi per celebrarlo. Il tema di quest'anno è „Le aree umide e l'acqua“. L'idea è di stimolare le persone a riflettere costantemente in maniera critica sulle riserve di acqua potabile e sul nostro rapporto quotidiano nei confronti di questa risorsa indispensabile, presente sulla Terra in quantità limitate.
Che cosa mette a rischio le aree umide?
Nel corso della storia, il valore delle aree umide non era adeguatamente riconosciuto e così molte di queste furono distrutte dall'uomo. Si ritiene che negli ultimi 300 anni a livello globale sia andato perso quasi il 90% delle aree umide mondiali, e le cause più importanti della loro scomparsa e degrado sono l'inquinamento, il drenaggio, la riqualificazione del terreno e l'introduzione di specie invasive dall'esterno. Grazie alle numerose ricerche scientifiche e alle numerose scoperte importanti, oggi è stato riconosciuto il valore delle aree umide. La consapevolezza della loro importanza e necessita di salvaguardarle esiste a tutti i livelli. Dai cittadini che generalmente operano a livello locale, fino a coloro che hanno il potere di emanare decisioni legate alla natura e all'ambiente a tutti i livelli.
È un dato di fatto che la natura che ci circonda ha un valore inestimabile, ossia è preziosa di per sé e come tale va preservata. Oggi si dedica sempre più attenzione anche ai servizi dell'ecosistema che sono il presupposto per la sopravvivenza dell'uomo sulla Terra. Questi sono tutti i contributi diretti e indiretti di un ecosistema per il benessere e la vita quotidiana delle persone. Proprio le aree umide ci offrono molti servizi – sono d'importanza decisiva per la produzione di generi alimentari, alleviano l'influsso delle avversità meteorologiche e dei mutamenti climatici, difendono i grandi insediamenti dalle alluvioni, contribuiscono alle economie nazionali, sono importanti per il turismo e in particolare per la biodiversità della Terra. Si ritiene che addirittura il 40% di tutte le specie sulla Terra sono legate alle aree umide! D'altra parte, addirittura un milione di specie legate alle aree umide, sono a rischio di estinzione a causa della cattiva gestione delle stesse.
Ecco alcuni esempi concreti dell'importanza delle aree umide nella produzione di generi alimentari: innanzitutto del riso! Il riso, un alimento che sta al centro dell'alimentazione di circa metà della popolazione mondiale, viene coltivato nelle aree umide – i campi di riso. Le saline inoltre sono aree umide molto preziose con caratteristiche specifiche e sono la fonte di un condimento indispensabile per quasi tutti i cibi che consumiamo. Qui ci sono anche gli stagni, aree agricole umide per la coltivazione di piante acquatiche commestibili e simile. I servizi generali dell'ecosistema che le aree umide offrono alla produzione agricola sono da una parte volte alla prevenzione delle ondate di alluvione (sistema di ritenzione e canali di scarico), e dall'altra parte la mitigazione degli effetti della siccità, poiché mantengono l'acqua in superficie e possono servire come abbeveratoi per gli animali o fonte d'acqua per bagnare le piantagioni.
Oggi stiamo affrontando un problema crescente, quello della crisi mondiale della disponibilità di acqua potabile. Stiamo usando più acqua potabile di quella che si può ottenere in modo naturale, e allo stesso tempo prendiamo alla leggera gli avvertimenti sul rischio di estinzione delle aree umide. Soltanto il 2,5% della quantità complessiva di acqua sulla Terra è acqua dolce, e meno dell' 1% della quantità complessiva è potabile. Negli ultimi 100 anni il consumo di acqua è aumentato di sei volte e ogni anno cresce di un ulteriore 1%.
I fiumi, i laghi, gli stagni e le altre aree umide sono indispensabili e insostituibili per il rifornimento di acqua potabile. Se desideriamo avere in futuro un accesso indisturbato all'acqua potabile e a condizioni di vita normali, dobbiamo mantenerli! Nonostante tutti gli sforzi e il progresso della scienza e della tecnologia, sui 2,2 miliardi di persone al mondo non hanno ancora un accesso regolare all'acqua potabile che soddisfi gli standard igienici. Le aree umide sono un buon e gratuito filtro naturale che elimina le impurità dall'acqua. Proprio per tutto ciò, quest'anno la Giornata mondiale delle aree umide porta il tema „Le aree umide e l'acqua“ al fine di ribadire il ruolo chiave di queste aree per le persone e la Terra.
Le aree umide in Istria
Nonostante l'Istria si trovi principalmente su un sostrato geologico di carbonato caratterizzato dalla permeabilità e da un rilievo carsico, esistono anche delle aree dove un sedimento geologico impermeabile più recente ha dato origine a aree acquatiche superficiali.
L'esempio forse più evidente di area umida che ci circonda è il mare e i biotopi direttamente legati al mare come i prati di Posidonia oceanica, la zona costiera sotto l'influsso dell'alta marea e della secca, e infine le saline che presentano condizioni di vita specifiche alle quali si è adeguato un numero minore di specie. Nella zona di contatto fra mare e terraferma ci sono le preziose aree umide costituite dalle foci dei fiumi, in particolare la foce del fiume Quieto come area molto interessante per gli osservatori ornitologici, i pescatori e gli amanti della ricreazione. Sono altrettanto importanti le foci degli altri fiumi, Arsia e Dragogna, come pure i ruscelli più piccoli. Per quel che riguarda la parte della terraferma, le aree umide più evidenti sono quelle dei corsi d'acqua più grandi e l'accumulazione di Bottonega, che anche se di provenienza antropogena ha una grande funzione economica e importanza per gli abitanti dell'Istria (ricordiamoci dei servizi dell'ecosistema!), ma anche un valore paesaggistico ed ecologico per cui è stata annoverata nella rete ecologica della Repubblica di Croazia assieme al Quieto e ai piccoli affluenti circostanti.
Riserva ornitologica speciale Palù
Palù – area umida fra Valle e Rovigno, ha qui in Istria un valore particolare, poiché oltre alle specifiche caratteristiche idrologiche ha anche un grande valore biologico, tanto che nel 2001 fu proclamata Riserva ornitologica speciale. Situata sulla costa occidentale dell'Istria, fra Valle e Rovigno, è da noi un territorio unico nel suo genere. La parte centrale della riserva è costituita da un'area centrale con acqua salmastra. A seconda della distanza dalla costa marina e dalla quantità di acqua dolce, la salinità cambia: così a nord abbiamo un'area quasi completamente costituita da acqua dolce, al centro c'è l'acqua salmastra, mentre la parte a sud è molto salata. L'elevata salinità è dovuta anche a un canale scavato di 150 metri che unisce direttamente l'area umida al mare. Il canale fu realizzato nel 1916 ai tempi della monarchia austro-ungarica. La paura di contrarre la letale malaria e delle zanzare che la diffondono fece sì che si procedesse a ogni costo a un tentativo di salinizzazione della palude per evitare la riproduzione delle zanzare che trasmettevano la malattia. Oltre al canale, la palude è collegata in modo naturale al mare con dei canali sotterranei attraversati dall’acqua salata che così penetra nella palude e si mischia all’acqua dolce. Grazie all'influsso del mare, in questa parte della palude troviamo delle specie vegetali alofite (che „amano“ il sale). Sul terreno carsico le grosse superfici acquatiche sono una rarità e ogni superficie di questo genere per riposare e nutrirsi ha un grande valore per gli uccelli acquatici, specialmente durante le migrazioni. Secondo i dati attuali sullo stato e le ricerche, a Palù sono state segnalate circa 240 specie ornitologiche, il che costituisce circa i 2/3 dell'ornitofauna della Croazia. Per esplorare ulteriormente l'area di Palù e creare i presupposti necessari per una valorizzazione sostenibile di quest'area, l'Ente pubblico Natura Histrica ha aderito quale partner al progetto internazionale „CREW – gestione coordinata delle aree umide sul territorio transfrontaliero fra Italia e Croazia“. Si svolge come parte del programma INTERREG Italia-Croazia e l'obiettivo è di mantenere assieme ai partner italiani il valore delle paludi costiere lungo l'Adriatico, instaurare un sistema per monitorarle e gestirle in modo sostenibile.
Tutti abbiamo un'area umida nelle nostre vicinanze
Anche se più piccole ma per questo non meno preziose quali aree umide sono gli stagni, kali, kalići, pući… come li chiamano gli abitanti del luogo. Si tratta di caratteristici, piccoli e chiusi biotopi di provenienza naturale, semi naturale o artificiale che comprendono i passaggi fra le superfici acquatiche permanenti e quelle asciutte, e sono più o meno ricoperte dalla vegetazione palustre o acquatica. La comparsa e l'aspetto di questi tipi di biotopi sono il riflesso di fattori climatici, idrologici e geologici, ma anche della presenza dell'uomo in questi luoghi. Per questo motivo gli stagni hanno una grande importanze per la biodiversità ma anche per la diversità paesaggistica e l'eredità storico-culturale.
A volte gli stagni erano le uniche riserve di acqua potabile nel carso istriano e per questo gli abitanti ne avevano particolare cura. Erano usati come fonti d'acqua potabile per le persone e gli animali, per spegnere eventuali incendi e lavare il bucato. Oltre ad avere una funzione economica, avevano anche una funzione sociologica perché erano il „Facebook“ di una volta, dove le persone si radunavano, intrattenevano e trascorrevano il tempo. D'inverno se lo stagno ghiacciava, veniva usato come pista di pattinaggio oppure il ghiaccio era usato per raffreddare i generi alimentari. Oggi in Istria abbiamo circa 1000 – 1500 stagni, di origine naturale o nati dall'intervento dell'uomo nello spazio. Indipendentemente dalla loro nascita, gli stagni erano una parte molto importante del quotidiano istriano; con lo sviluppo della rete idrica e l'abbandono dell'agricoltura tradizionale, è cessato il bisogno di accumulare acqua. In questo modo diminuiva gradualmente anche il numero di stagni e perciò siamo purtroppo sempre più spesso testimoni del loro riempimento e prosciugamento il che rappresenta una grossa perdita per la natura e l'uomo. Lo stagno detto anche kal, kalić o puč, è prezioso, va tutelato e ne va arrestato il degrado.
Come l'Ente pubblico Natura Histrica celebrerà la Giornata mondiale delle aree umide?
Quest'anno la celebrazione di questa giornata era prevista con conferenze, il lavoro sul campo e vari laboratori, ma vista l'attuale situazione epidemiologica, si rimane ancora nel mondo online. Al fine di mostrare a un pubblico più vasto le aree umide, l'importanza della loro tutela e dell'uso sostenibile, l'Ente pubblicherà sulla sua pagina Facebook e sul suo sito internet gli articoli legati alle aree umide.
Per i più giovani, è previsto un quiz interattivo che possono giocare assieme ai genitori, agli amici e agli insegnanti a scuola.
Nell'ambito del progetto CREW svolto dall'EP Natura Histrica nell'unica riserva ornitologica istriana Palù, ci sarà una conferenza online nel corso della quale sarà presentata al pubblico la piattaforma online (CREW Observatory) per lo scambio di informazioni e buone prassi lungo le aree umide costiere sul territorio d'oltreconfine fra Italia e Croazia.
Per far sì che non rimanga tutto solo nel mondo virtuale, l'EP Natura Histrica invita gli interessati a partecipare al concorso fotografico per scegliere le fotografie più belle delle aree umide dell'Istria, della loro flora e fauna. Il concorso rimane aperto fino all'inizio di maggio, e in occasione della Giornata della biodiversità (il 22 maggio), come parte del progetto CREW, è in piano l'allestimento di una mostra comune con le fotografie più belle.