L'Istria chiede un approccio regionale nell'emanazione delle delibere
Il primo caso di contagio da coronavirus in Istria fu segnato l'8 marzo 2020, e qual è la situazione dopo circa undici mesi era oggetto dell'odierna conferenza stampa tenutasi nell'Istituto di sanità pubblica della Regione Istriana a Pola.
- Dopo undici mesi di pandemia e l'applicazione di diverse misure epidemiologiche a livello nazionale e regionale, volte a prevenire la diffusione della malattia, che variavano da una completa, parziale o selettiva chiusura delle attività sociali ed economiche, alla tregua estiva e apertura durante la stagione turistica, al momento abbiamo una situazione epidemiologica molto favorevole. Per questo motivo abbiamo l'occasione di procedere a un graduale, cauto e responsabile allentamento delle misure e proporre l'avvio di parte delle attività sportivo-ricreative. Siamo consapevoli che la pandemia, da noi e nel mondo, non è stata ancora fermata, che il virus non è stato sconfitto e sta cercando il modo di sopravvivere in quasi tutte le forme di interazione umana e assembramenti di persone, ha sottolineato il facente funzione il Presidente della Regione Fabrizio Radin affermando che questa situazione favorevole è merito di un sistema pubblico-sanitario organizzato. Il Presidente Radin ha colto l'occasione per ringraziare i dipendenti che qui lavorano.
- Tutti i nostri sforzi sarebbero vani senza la straordinaria disciplina di tutti i cittadini e dei soggetti d'affari nell'attenersi alle misure perché senza la loro collaborazione, senza il loro sacrificio oggi non potremmo parlare di una situazione epidemiologica favorevole e dell'allentamento delle misure. Tutto ciò ha garantito una buona situazione sanitaria per i nostri concittadini, ma anche per i futuri ospiti che attendiamo nel corso della stagione turistica, ha concluso Radin.
Il Sindaco di Pola Boris Miletić ritiene che l'Istria è spesso sentita come speciale, diversa dal resto della Croazia, cosa che è stata confermata anche nel corso della pandemia. La chiave del successo dell'Istria sta nel fatto che dal primo momento sono stati ascoltati i consigli degli esperti nel settore che la politica ha appoggiato e ascoltato.
- Quando undici mesi fa parlavamo della necessità di emanare delle decisioni, ci guardavano in modo strano, ma proprio questa emanazione tempestiva e responsabile delle delibere ha permesso all'Istria di diventare l'oasi verde d'Europa e di avere una buona stagione turistica. Per tutto il tempo abbiamo ribadito la necessità di applicare l’approccio regionale. Quando ciò era indispensabile per aprire i confini e per la stagione turistica, avevamo l’appoggio dello Stato. Oggi però vediamo che le proposte promosse dalle regioni, concretamente dalla Regione Istriana, si guardano in un modo diverso. Perché? Lo ha chiesto Miletić che sostiene che i cittadini dell'Istria hanno dimostrato responsabilità e la professione ha dimostrato tutta la sua competenza per gestire e condurre la battaglia contro la pandemia.
- Non sappiamo perché non potremmo applicare ora quest'approccio regionale nel nostro Paese. Dopo aver chiesto il parere degli esperti, abbiamo proposto di permettere agli imprenditori di svolgere quelle attività per le quali si è constatato che non costituiscono i focolai di questa pandemia. Riteniamo perciò che sarebbe necessario consentire alla nostra gente di lavorare, qualora ci siano i presupposti. Gli esperti affermano che i presupposti ci sono e per questo motivo lanciamo il nostro appello al Comando nazionale della protezione civile: accogliete il parere degli esperti e consentite l'approccio regionale perché abbiamo dimostrato di saper lottare contro questa pandemia e non abbiamo mai avuto paura di assumerci le nostre responsabilità, ha concluso Miletić.
Sulla base dei dati, nelle scorse sei settimane, è visibile un calo del numero di neo contagiati sul territorio della Regione Istriana. Ne ha parlato il direttore dell'Istituto di sanità pubblica della Regione Istriana dr. Aleksandar Stojanović.
- Nelle scorse due settimane il numero di contagiati su 100 mila abitanti è sceso sotto 100 e accanto alla diminuzione della percentuale di positivi nel numero complessivo di persone sottoposte a tampone, al 3,1% e un numero sufficiente di persone sottoposte a tampone su 100 mila abitanti, secondo le raccomandazioni del Consiglio d'Europa, al momento stiamo nella zona arancione. Allo stesso tempo si è verificato un calo continuo delle persone ricoverate all'Ospedale generale di Pola, dalle 80 ricoverate alla fine di dicembre, alle 30 ricoverate oggi, ha concluso il dr. Stojanović.
Secondo le parole del Capo del Comando della protezione civile della RI Dino Kozlevac, dopo 5 settimane la situazione con il contagio da COVID-19 sul territorio della Regione Istriana è favorevole e ci troviamo in una traiettoria discendente.
- Questo è il risultato di una buona organizzazione del sistema anche grazie ai nostri cittadini che in gran parte si sono attenuti alle misure. Questa situazione ci consente di esaminare la possibilità di alleviare le misure sul territorio dell'Istria e l'abbiamo già chiesto al Comando nazionale. Chiediamo inoltre che la valutazione sia svolta sul territorio della mostra regione e che le decisioni vengano prese a questo livello. Finora abbiamo emanato delibere tempestive e basate sul parere degli esperti che hanno fatto in modo da raggiungere i traguardi odierni. Niente di tutto questo non sarebbe stato possibile senza l'appoggio incondizionato e la collaborazione della Regione Istriana, del Presidente della Regione e di tutti i sindaci dell'Istria che hanno fra l'altro finanziato una buona parte del sistema, ha concluso Kozlevac.
In Istria sono state finora vaccinate 2389 persone, 507 delle quali hanno ricevuto anche la seconda dose.