La Commissione per la parità di genere della Regione Istriana: Di violenza ancor sempre non si parla abbastanza
In occasione della Giornata nazionale della lotta contro la violenza sulle donne che si celebra il 22 settembre, si è tenuta oggi una conferenza online della Commissione per la parità di genere della Regione Istriana, con a capo la presidente, la Vicepresidente della Regione Istriana Sandra Ćakić Kuhar. Come tradizione vuole, questa giornata si celebra ormai da anni con delle sfilate per le città dell'Istria; a causa però dell'epidemia di COVID-19 quest'anno le attività sono state ridotte. Nonostante ciò, l'evento centrale avrà luogo a Pola, in Piazza Port'Aurea con inizio alle 11:00. L'evento prevede una breve performance del gruppo teatrale del Teatro popolare istriano con il famoso lancio dei palloni neri, per onorare la memoria delle donne vittime della violenza in famiglia.
Come ha detto nell'introduzione Sandra Ćakić Kuhar, i numeri neri dimostrano ancor sempre l'esistenza della violenza sulle donne. Parlando concretamente per la Regione Istriana, negli scorsi 25 anni sono state uccise 23 donne e sono stati segnalati 17 casi di tentato omicidio.
„Il nostro compito è una lotta costante contro la violenza sulle donne, come pure contro ogni altra forma di violenza. L'epidemia di coronavirus è la nostra realtà che, oltre alla crisi sanitaria, porta con sé anche quella economica che colpisce in particolare le donne. A livello di Unione Europea e mondiale, negli scorsi mesi è stata segnalata una crescita della violenza sulle donne, addirittura del 30%. A livello della Croazia, questi dati non sono disponibili e non vediamo neanche l'incremento dell'attenzione pubblica su questa problematica“, ha sottolineato la presidente della Commissione valutando come molto buone la collaborazione e la rete creatasi di tutti gli attori che si occupano del tema della violenza sulle donne in Istria.
Jadranka Černjul della Casa sicura Istria ha detto che durante il cosiddetto lockdown, non è stato segnalato un aumento del numero di casi di violenza in famiglia rispetto al solito. La Casa sicura era disponibile per offrire consulenze telefoniche, assistenza e sostegno, non riceveva nuove donne nei suoi rifugi e richieste di sistemazione per fortuna non ci sono state. Dopo la riduzione delle misure anti epidemia, c'è stato un aumento delle chiamate telefoniche. La Černjul ha ricordato che ancora nel 2006 in Istria è stato riconosciuto il problema della violenza sulle donne, e oggi nell'ambito della Casa sicura Istria operano due rifugi e due consultori. Sin dalla sua fondazione, la Casa sicura Istria ha offerto rifugio a più di 300 donne.
La direttrice del Centro famiglia Ines Puhar, ha parlato del lavoro dell'istituto ai tempi del COVID-19, quando i servizi del centro consulenze erano accessibili per telefono e online, mentre i laboratori educativi erano temporaneamente rimandati. Ha sottolineato pure che il loro lavoro è rivolto alla prevenzione della violenza, alla comunicazione e alla promozione di una vita qualitativa in seno alla famiglia, e al centro ci sono innanzitutto i figli, spesso testimoni muti e vittime della violenza in famiglia. Ha parlato pure dell'incremento degli utenti di sesso maschile, tanto che nel 2019, dei complessivi 734 utenti dei servizi del Centro famiglia, il 40% era costituito da uomini.
Le rappresentanti della Questura istriana, Alica Rosić Jakupović e Biljana Butigan hanno dichiarato che la polizia in Istria non ha segnato un aumento degli interventi legati alla violenza in famiglia e alla violenza sulle donne. Esiste però un aumento della trasmissione transgenerazionale della violenza in famiglia (i figli verso le madri) il che conferma che la violenza genera violenza, come pure la violenza e le molestie tramite le reti sociali.
All'incontro hanno partecipato anche i membri della Commissione Elena Puh Belci, Vicesindaca di Pola, Federika Mohorović Čekada Vicesindaca di Albona e Mirjana Galant, Vicesindaca di Pisino, che ricoprono i ruoli di presidenti delle commissioni locali per la parità di genere e hanno parlato delle attività e della situazione riguardo alla violenza sulle donne nelle loro città. Tutte hanno concluso che esiste una buona collaborazione a livello locale e regionale e che per quel che concerne il problema summenzionato, l'approccio è proattivo.
Alla fine della conferenza sono state emanate alcune conclusioni che saranno trasmessi all'Ufficio per la parità di genere del Governo della RC e al Difensore civico per la parità di genere della RC. Come prima cosa, la violenza sulle donne è un problema che interessa tutte la società e questo problema va affrontato in questo modo, a tutti i livelli, al fine di prevenirlo. In secondo luogo, a seguito della crisi legata al coronavirus e all'economia, è probabile che ci sia un aumento della violenza in famiglia ed è quindi indispensabile lavorare molto sulla prevenzione. Per concludere, a livello nazionale la problematica legata alla violenza sulle donne, in particolare nelle circostanze odierne, non è abbastanza trattata.