Il Presidente Flego: Vogliamo il decentramento dell'Unione europea
Il Presidente della Regione Istriana Valter Flego partecipa ieri e oggi a un Summit molto importante degli autogoverni locali e regionali a Bucarest che ha radunato più di 600 personaggi politici illustri di livello europeo, nazionale e locale. Si tratta di un incontro che ogni due anni viene organizzato dal Comitato delle regioni dell'Unione Europea affinché i dirigenti eletti degli organi dei poteri regionali e locali possano discutere delle sfide principali che sta affrontando l'UE. Il summit di quest'anno, che è l'ottavo, dal motto "Renew EU" (Rinnoviamo l'UE, avviene in un momento chiave quando le decisioni importanti danno forma al futuro dell'Unione, inclusa l'uscita prevista della Gran Bretagna dall'UE, le elezioni per il Parlamento europeo a maggio e i negoziati su un nuovo bilancio a lungo termine per il periodo 2021-2027.
Nel valutare la situazione attuale in cui si trova l'Unione Europea, il Presidente Flego ritiene che questa sia oggi a un bivio, e la prova più evidente di questo è il caso Brexit.
"L'Europa sta entrando in una nuova fase della sua storia. Il Brexit è una grande lezione per tutti, la lezione sul fatto che l'UE deve cambiare quanto prima e adeguarsi ai nuovi tempi e alle nuove sfide. Solo un'Europa unita e forte può garantire il progresso, la pace, la sicurezza e la stabilità sul continente. Affinché però l'UE possa garantire questo ai propri cittadini, questa deve innanzitutto riformarsi dall'interno", sottolinea il Presidente Flego. Lui ritiene che nel corso degli anni l'Europa si sia allontanata dai suoi cittadini diventando troppo burocratica, complicata e astratta. L'idea originaria riguardo alla nascita dell'Unione è diventata estranea e essi stanno perdendo fiducia in essa. Proprio per questo motivo l'Europa, continua Flego, dev'essere su misura dei cittadini, vicina ai cittadini e in particolare ai giovani le cui esigenze vanno sempre più ascoltate.
"Desideriamo un'Europa in cui le regioni e le città avranno un ruolo più decisivo nel processo di emanazione delle delibere. Desideriamo il decentramento dell'Unione Europea affinché quante più delibere sulle leggi e le finanze siano emanate "a casa propria", ai livelli più vicini ai cittadini e meno a Bruxelles e Strasbourg. Desideriamo che i cittadini abbiano l'occasione di essere partecipanti attivi nel definire le loro priorità di sviluppo", ha detto il Presidente Flego che vede in questo Summit una buona opportunità per far sentire la voce anche delle regioni e delle città europee.
I partecipanti al Summit sono concordi anche per quel che concerne la politica di coesione e ritengono che questa sia particolarmente importante nel contesto della pianificazione e dell'emanazione del nuovo bilancio dell'Unione Europea per il periodo dal 2020 al 2027.
"La politica di coesione è una politica di solidarietà e la sua idea basilare è di ridurre le differenze fra i paesi membri. Per questo motivo eravamo tutti decisamente contrari alla proposta che nel periodo a venire il proprio cofinanziamento per i progetti dell'UE sia incrementato dall'attuale 15% al 30% perché questo renderebbe molto più difficile per le città e le regioni meno sviluppate di avere l'occasione di candidare i propri progetti", ha detto il Presidente Flego ricordando che un anno fa il Comitato delle regioni di cui è membro, ha firmato la Dichiarazione sull'Unione per la coesione.
Al Summit è stata approvata la dichiarazione dei dirigenti locali e regionali dal titolo "Costruiamo l'UE dalle fondamenta con le nostre regioni e città ". La dichiarazione è stata consegnata ufficialmente al presidente romeno Klaus Iohannis. Questo appello, nel quale si esprime la posizione delle regioni e delle città , sarà inoltrato ai dirigenti delle istituzioni dell'UE e ai dirigenti degli stati e dei governi che si raduneranno a Sibiu in Romania il 9 maggio e si discuterà del futuro dell'UE.